Scopo della sua costituzione era assicurare la raccolta della documentazione sul movimento di liberazione e promuovere la sua utilizzazione in sede di ricerca storica e di valorizzazione politica. Inizia così un'intensa opera di raccolta di documentazione degli organismi politici e militari della Resistenza e di creazione dei primi strumenti di ricerca, archivistica e bibliografica, utili a fornire un quadro sempre più ampio della documentazione e della memorialistica reperibile sul territorio nazionale. A tal fine si avvia, già dal 1949, la pubblicazione, all'inizio bimestrale, della rassegna di studi e documenti "Il Movimento di liberazione in Italia" e si promuove nel primo decennio una serie di incontri e convegni diretti a stabilire un più stretto contatto con gli studiosi operanti nelle diverse sedi di studio. Riconosciuto nel 1967 (legge 16 gennaio 1967 n. 3), come ente di diritto pubblico, abilitato a svolgere ogni forma di ricerca storica, l'Istituto ha provveduto, a partire dagli anni Settanta, tanto a rafforzarsi organicamente al suo interno, nei settori di servizio al pubblico, quanto a procedere a un ampliamento della propria area di intervento, al fine di inserire gli studi sull'antifascismo e sulla Resistenza in un contesto più vasto, "nell'ambito - come si legge nel nuovo statuto del 1970 - di una più generale considerazione della storia del fascismo e dell'Italia contemporanea". Nei primi anni Settanta, con il varo del Programma per l'attività scientifica generale, si apre un nuovo corso nella vita organizzativa e culturale dell'istituto. Guido Quazza, che succede a Parri nella carica di presidente dell'Istituto, provvede a ristrutturare i diversi settori di attività creando, fra gli altri organi consultivi interni, le Commissioni di lavoro del Consiglio direttivo: quella Archivi, presieduta da Claudio Pavone, è istituita nel 1976 e continua a operare fino ai nostri giorni, attualmente sotto la presidenza di Gianni Perona, fornendo una preziosa consulenza sui problemi generali e particolari dell'archivistica. Il patrimonio documentario - come si ricava dall'elenco ragionato che segue - tende ad arricchirsi e a svilupparsi ulteriormente con nuove aquisizioni di rilievo. L'interesse per la tematica della Resistenza resta un punto di riferimento centrale nei programmi di lavoro dell'Istituto, ma su di essa vengono ormai innestandosi iniziative che, ai vari livelli, coprono uno spazio sempre più ampio, coincidente con la storia d'Italia dal fascismo alla fine del XX secolo. La rivista "Il Movimento di liberazione in Italia" assume dapprima il sottotitolo "Rassegna di storia contemporanea" (1968), si trasforma poi in "Italia contemporanea" (1974). Acquista nello stesso tempo carattere di continuità il settore della collana storica dell'Istituto che ha pubblicato a tutt'oggi circa un centinaio di titoli comprendenti, oltre ai saggi e alle monografie, le edizioni critiche di fonti e gli strumenti di ricerca. Fra questi ultimi si segnalano come segno di continuità le Guide agli archivi della Resistenza del 1974 e del 1983, la Guida alle fonti angloamericane del 1981, le Anagrafi degli archivi del 1988 e del 1992, e l'aggiornamento delle Guide on line, avviate su base informatica alle soglie degli anni 2000, con la partecipazione di un numero sempre maggiore di Istituti associati e la formazione, al riguardo, di una nuova categoria di archivisti specializzati. Il catalogo on line dell'aggiornamento archivistico, cartaceo e iconografico, è consultabile, oltre che dalla home page dell'Insmli, ai seguenti indirizzi di rete: http://cribecu.sns.it/insmli e http://www.unesco.org/webworld: in quest'ultimo sito selezionare Unesco Archives Portal quindi a cascata Primary sources on line, Documents, Europe, Italy, Insmli.

Il nucleo originario della documentazione dell'archivio storico dell'Istituto è costituito dalle carte, già raccolte a cura dell'Istituto storico della Resistenza in Lombardia [1], del Clnai, del Cln regionale e dei Cln provinciali, comunali e aziendali e dall'archivio della Fondazione Cvl. Le carte degli organismi militari sono rappresentate dal' Archivio del Corpo volontari della libertà (1943-1947; 1950; bb. 150), costituito dalla documentazione dell'Archivio della Resistenza partigiana, formatosi per iniziativa personale di Ferruccio Parri e di Fermo Solari, cui si aggiunsero la cospicua documentazione versata dall'Ufficio stralcio del Comando delle formazioni Gl oltre che da diverse fonti private, l'intero archivio del servizio informazioni del Comando generale del Cvl e infine i documenti del Comando militare regionale ligure e del Comando militare regionale lombardo. La documentazione sugli organismi militari si completa con il fondo Brigate Garibaldi (1944-1946; 1948; bb. 6), che ha una utile integrazione nei documenti dell'Istituto Gramsci di Roma acquisiti in fotocopia in occasione della preparazione del volume sulle brigate Garibaldi, il fondo Brigata Stefanoni (1944-1946; bb. 4), ricco anche di schede personali di partigiani; il fondo Comando provinciale di Novara (1945-1946; bb. 9), con pratiche dell'ufficio stralcio oltre a documenti del Comando piazza, del Cln provinciale e di altri organismi. Tra le carte degli organismi politici, il fondo Clnai (1943-1947; bb. 66), permette una puntuale individuazione delle problematiche affrontate durante la lotta di liberazione e del lavoro di riorganizzazione e di ricostruzione affrontato dal maggio 1945 fino al suo scioglimento: molto ricca la documentazione riguardante il carteggio con i partiti, le organizzazioni di base e le principali istituzioni locali e nazionali, le pratiche per la nomina dei commissari, l'epurazione, l'assistenza. Importante per lo studio della situazione economica e produttiva italiana nel periodo clandestino e alla vigilia della ricostruzione è poi la documentazione della Commissione centrale economica (1945-1947; bb. 47), istituita nel febbraio 1945 e scioltasi alla fine del 1946, presieduta da Cesare Merzagora cui si deve il versamento delle carte [2]. L'Archivio del Cln Lombardia (aprile 1943-giugno 1946; bb. 94), riflette la struttura del Cln regionale che, nella fase clandestina, era costituito dalla Presidenza, dalla Segreteria generale (Segreteria I), e dai rappresentanti dei partiti aderenti ai Cln; nel periodo posteriore alla liberazione si aggiunsero una seconda Segreteria generale (Segreteria II), ed i Commissariati, corrispondenti ai diversi ministeri. Alla Segreteria II venne affidato il controllo dei Cln provinciali, comunali e aziendali, le cui carte confluirono, già nel giugno 1946, nell'archivio del Cln Lombardia, ma che attualmente hanno una loro collocazione autonoma e una distinta descrizione. Archivio del Cln città di Milano (aprile 1945-dicembre 1946; bb. 22): costituitosi il 23 febbraio 1945, il Cln città di Milano iniziò la sua attività in aprile, la vigilia dell'insurezione. Il fondo raccoglie un'ampia documentazione sulla nomina dei commissari straordinari di enti pubblici, sulla convalida di Cln aziendali e di categoria, e raccoglie denunce a carico di collaborazionisti. Due buste di fotografie documentano con ampiezza la ricostruzione e la ripresa della vita civile, politica e di fabbrica in Milano nell'immediato dopoguerra. Gli Archivi dei Cln rionali (aprile 1945-dicembre 1946: bb. 8), di Affori, Dergano, Genova-Ticinese, Sempione, Venezia, Villapizzone-Cagnola, Vittoria conservano i verbali, il carteggio con il Cln di Milano. Piuttosto frammentaria e incompleta è invece la raccolta degli Archivi di Cln aziendali (aprile 1945-agosto1946; bb.8), con l'unico versamento completo effettuato dalla Pirelli. Anche il fondo Archivi dei Cln comunali (1944-1947; bb. 9), risulta essere lacunoso, limitato a soli sedici comuni; non diversi i limiti degli Archivi dei Cln provinciali (1944-1947; bb. 37), all'interno dei quali risultano rappresentate solo le provincie di Bergamo e Pavia.

La documentazione riguardante l'antifascismo e la guerra di liberazione è arricchita da diversi fondi personali di militanti antifascisti ed i combattenti che nella Resistenza assunsero anche incarichi di responsabilità. Tra questi si segnalano in particolare i fondi Giuliano Pischel (1943-1946; b. 1; in fotocopia), esponente di Giustizia e libertà e del PdA; Vincenzo Calace (1944-1949; bb. 2), con i verbali della Giunta esecutiva permanente dell'Italia liberata e un ricco carteggio con diversi esponenti politici; Adolfo Scalpelli (1943-1960; bb. 2), che raccoglie sia i documenti sulla Resistenza bergamasca, sia le carte di Natale Mazzolà; Campolonghi (1889-1958; bb. 4), riguardante l'attività politica di Luigi Campolonghi e della moglie Ernesta Cassola, la produzione letteraria di Luigi e gli atti della Lega dei diritti dell'uomo (Lidu), fondato da Campolonghi e De Ambris nel 1927; Alberto Damiani (1943-1946; bb. 2), rappresentante del PdA e del Comitato militare presso gli Alleati a Lugano; Arturo Cannetta (1938-1947; bb. 2), sull'attività del PdA nel Clnai e nel Cln Lombardia; Carlo Perasso (1944-1949; bb. 5), con consistente documentazione sul Cln Milano centro; Ettore Tibaldi (1912-1967; bb. 11), che unisce all'archivio personale la ricca documentazione della Giunta provvisoria della Repubblica dell'Ossola, di cui Tibaldi fu presidente. Infine, di grande rilevanza, è l'archivio di Carlo a Prato (1915-1961; bb. 81), che comprende il ricchissimo carteggio con esponenti della cultura, della diplomazia, dell'antifascismo, documenti sulla prima guerra mondiale e la Conferenza della pace, sull'attività giornalistica di a Prato, sulla seconda guerra mondiale e il soggiorno americano di a Prato (molto rappresentata la sua attività per l'Office of war information). Questa sezione dell'archivio è arricchita ancora dai fondi Tullio Lussi (1944-1945; b. 1), con i messaggi della missione Ori; Giuseppe Bacciagaluppi (1943-1950; bb. 5), riguardante l'Ufficio assistenza ai prigionieri alleati; Mario Alberto Rollier (1945-1961; bb. 35), con la documentazione dell'attività svolta da Rollier nel dopoguerra come esponente del PdA e poi del Psdi, come organizzatore del Movimento federalista europeo e come studioso dei problemi dell'energia nucleare; Alfredo Pizzoni (1909-1958; 1977-1995; bb. 33), costituito dall'archivio personale di Pizzoni che raccoglie anche il carteggio con esponenti politici italiani e con rappresentanti degli Alleati, documentazione sull'attività del Clnai di cui fu presidente fino alla liberazione e le memorie da lui scritte negli anni Cinquanta; Antonino La Rosa (1943-1959; bb. 3), con la documentazione della 1ª divisione Gl Piacenza; Piero Malvezzi- Le voci del ghetto (1941-1942; 1962-1965; bb. 2), con i giornali, in fotografia o in fotocopia, del ghetto di Varsavia, raccolti in preparazione di una pubblicazione sull'argomento; Aicvas (1923-1986; bb. 68, ordinamento in corso), con le carte dell'Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna e numerosissimi fascicoli personali di antifascisti. Infine il fondo Volantini e manifesti (1930-1956; bb. 2), raccoglie i documenti originali, quasi esclusivamente del periodo clandestino, dei diversi partiti politici e gruppi antifascisti, delle varie formazioni partigiane e, in misura più limitata, anche fascisti, repubblichini e nazisti.

Con documentazione sul periodo clandestino, ma più specifica sulla ricostruzione e gli anni Cinquanta è il fondo Giorgio Valli (1903-1991; bb. 3), nel quale si può trovare anche un significativo carteggio con diversi membri del movimento Unità popolare e un discreto numero di opuscoli della massoneria della fine degli anni Cinquanta e primi anni Sessanta. Un ulteriore incremento di documentazione si è avuto negli ultimi anni con l'acquisizione, in originale o in fotocopia, delle carte di antifascisti milanesi. Sono state recuperate parte delle carte di Arialdo Banfi (1943-1955; 1996; b. 1) [3], di Marcello Cantoni (1943-1945; b. 1), di Alberti Li Gobbi (1944; b. 1), di Mario Venanzi (1944-1990; b. 1), di Antonio Basso (bb. 4), di Umberto Segre (1929-1969; b. 3, in fotocopia), Enrico Bonomi (1747-1899; 1941-1979; bb. 14), con materiale relativo al PdA e alla Resistenza e, a partire dagli anni Sessanta, sull'Eni, i problemi energetici e del petrolio in particolare, di Enrico Serra (1943-1947; 1978-1992; b. 1), anch'egli azionista e, come Bonomi, collaboratore dell'Ispi e dell'Ufficio studi del PdA, di Gabriele Mucchi (1899-1911; 1914-1998; bb. 14), che racoglie l'archivio personale di Mucchi [4]; il fondo, oltre a saggi, scritti e interventi di Mucchi, a traduzioni, è arricchito da un carteggio con i più noti protagonisti della cultura italiana e europea del XX secolo e con esponenti del mondo politico nazionale e internazionale dagli anni Venti ai giorni nostri. Tra i fondi personali, infine, riferito però al periodo della prima guerra mondiale, si segnala il fondo Renzo Limentani (1917-1921; b. 1), con una consistente raccolta di cartoline propagandistiche e di fotografie. Documentazione relativa al periodo compreso tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta è rappresentata dai fondi Piero Malvezzi-Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea (1926; 1940-1987; bb. 17), che documenta il lavoro di ricerca compiuto, a partire dal 1950, da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli per la pubblicazione delle lettere dei condannati; Concorso "l'Unità": Ricordate il vostro 8 settembre (1983; bb. 5), nel quale sono raccolte le testimonianze pervenute nel 1983 in risposta al concorso indetto dal giornale; "La mia guerra" (1990; bb. 15), con le testimonianze inviate a partecipazione del programma televisivo realizzate in occasione del cinquantesimo anniversario dell'entrata in guerra dell'Italia; Le voci dei vinti (1997; cass. 24), con le testimonianze dei combattenti della repubblica di Salò raccolte da Sergio Tau.

E' inoltre raccolta documentazione di una certa consistenza relativa ai movimenti studenteschi e di protesta degli anni Sessanta e Settanta rappresentata dai fondi militarismo e antimilitarismo (bb. 3, da ordinare), con una serie particolare dedicata al movimento Proletari in divisa e a Lotta continua; Vincenzo Pavan (1967-1977; bb. 8, ordinamento in corso); Lanfranco Bolis (1961-1980; bb. 9), relativo all'attività di Lotta continua a Pavia. Infine si è costituito un fondo Volantini e manifesti (1960-2000; bb. 14), con documentazione delle elezioni politiche e amministrative, dei referendum, delle elezioni forensi e delle lotte dei centri sociali. Il patrimonio archivistico dell'Istituto si è arricchito nel corso del tempo di documenti, in fotocopia o in microfilm, raccolti presso altri Istituti di conservazione in occasione di pubblicazioni o di ricerche. Si segnala la serie dei microfilm provenienti dai Naw riguardanti la politica interna ed estera del regime fascista, l'economia bellica tedesca, la Jugoslavia per il periodo 1939-1945, l'amministrazione militare tedesca in Italia; ad essi si aggiungono i microfilm acquisiti per la ricerca "Italia e Alleati. Guerra e ricostruzione" provenienti, oltre che dai Naw, dal Pro di Londra: questi riguardano, per il periodo 1940-1950, l'attività angloamericana in Italia in materia di politica estera, propaganda, rapporti con il movimento partigiano e con il governo del Sud, la campagna d'Italia, l'amministrazione militare alleata, la ricostruzione.

Una significativa selezione di documenti provenienti dall'Acs è rappresentata dalle relazioni dei questori e degli ispettori di Pubblica sicurezza per il periodo 1943-1945, raccolte in occasione della ricerca "Operai e contadini nella crisi italiana del 1943-1944". Nell'ambito delle ricerche per la pubblicazione di fonti delle formazioni partigiane, oltre ai già segnalati documenti sulle brigate Garibaldi provenienti dall'Istituto Gramsci di Roma, presso il Nazionale si trova un'ampia selezione di documenti delle formazioni Gl, provenienti dagli archivi di diversi Istituti associati, e una raccolta di documenti sulle formazioni autonome e sulla componente militare del Comando generale del Cvl, raccolti presso l'Ufficio generali del ministero della Difesa, l'archivio dell'Ufficio storico dello Stato maggiore dell'esercito, il Museo del Risorgimento e la Fondazione Riccardo Bauer di Milano, l'Archivio centrale dello Stato, il ministero degli Affari esteri. Una ulteriore selezione di documenti, in microfilm, provenienti da archivi italiani e tedeschi, è stata raccolta in occasione della ricerca condotta da Brunello Mantelli sui lavoratori italiani in Germania nel periodo 1938-1943: si tratta di documentazione dell'Archivio centrale dello Stato, dell'Archivio di Stato di Bologna, del Politisches Archiv des Auswärtigen Amtes, del Niedersächsisches Hauptstaatsarchiv di Hannover-Pattersen, del Potsdam Deutches Zentrales Staatsarchiv, dell'Archivio regionale di Stato di Sassonia. L'archivio dell'Istituto è dotato inoltre di una sezione fotografica comprendente oltre 8.000 fotografie, prevalentemente a stampa, ma anche diverse lastre e diapositive. La maggior parte di esse sono state raccolte al momento della formazione dell'Istituto, attraverso i versamenti dei fondi Cvl, Clnai, Cln Lombardia e organismi dipendenti: queste, in base al primo intervento di riordino archivistico, sono state scorporate dal fondo di appartenenza e raccolte in una sezione apposita. Attualmente sono state ordinate in base all'indice di responsabilità della fotografia e in base al fondo di appartenenza. Negli ultimi anni le fotografie di nuova acquisizione, se facenti parte di fondi documentari, vengono ordinate e schedate ma lasciate nella loro ubicazione originaria. Da un punto di vista tematico, seppur predominano le immagini della guerra di liberazione in tutte le sue varie componenti e situazioni, sono però anche ben rappresentati aspetti diversi del regime, del nazifascismo, delle forze alleate e anche del periodo della ricostruzione.

La Biblioteca dell'Insmli, intitolata a Ferruccio Parri, è specializzata in storia contemporanea con particolare riferimento al fascismo e alla seconda guerra mondiale, all'antifascismo e alla Resistenza; raccoglie monografie, opuscoli e periodici, italiani e stranieri, fondi librari donati o acquisiti, testi anche in microforme e in Cd; numerose sono le edizioni rare, le fonti diplomatiche italiane e straniere, i periodici e gli opuscoli dell'antifascismo e della Resistenza, sia in originale, sia riprodotti in microfilm da collezioni conservate all'estero. Diversi sono i fondi donati all'Insmli; tra questi si segnalano i fondi di Mario Appelius, Mario Baggioli, Enrico Bonomi, Franco Catalano, Mario Dal Pra, Massimo Legnani, Gian Luca Petrucci, Mario Alberto Rollier e Ettore Tibaldi. Oltre ad essi si segnalano alcuni fondi speciali tra cui la Biblioteca dell'Ufficio stralcio del Cvl; il fondo Ferruccio Parri (Pinerolo, 1890-Roma, 1981), donato alla morte del padre dal figlio Giorgio, con monografie, opuscoli, collane e periodici, prevalentemente del dopoguerra, che compongono una sezione storico politica, una economica ed una istituzionale, legata all'attività parlamentare di Parri, e diversi volumi di carattere culturale e letterario; il fondo Carlo a Prato (Trento, 1895-Ginevra, 1961), formato da 600 volumi e 500 opuscoli, per lo più degli anni Venti e Trenta donati da a Prato, antifascista e giornalista legato al mondo della diplomazia e in stretto contatto con l'emigrazione politica italiana; il fondo Vittorio Enzo Alfieri (Parma, 1906-Milano, 1997), antifascista, studioso di storia della filosofia, composto da circa 150 pezzi pubblicati tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta. La biblioteca dispone di un catalogo cartaceo alfabetico per autori e titoli e sistematico (aggiornato al 1994), di un catalogo cartaceo dei periodici, di un catalogo on line (Sbn - polo lombardo). E' possibile usufruire del prestito a domicilio, anche interbibliotecario, di consulenza in sede e on line, di collegamento in Internet e in Sbn. Attualmente, a causa dell'imminente trasferimento nella nuova sede, la biblioteca è accessibile solo su prenotazione ed è sospeso il prestito a domicilio. Presso l'Istituto nazionale è attiva una Commissione didattica, nominata dal Consiglio direttivo e presieduta da Giuliana Bertacchi, formata da rappresentanti delle sezioni didattiche degli Istituti associati, che svolge un ruolo di coordinamento delle attività promosse dalla rete nell'ambito della ricerca didattica e della formazione degli insegnanti. Nel campo della didattica della storia l'Istituto nazionale e il ministero della Pubblica istruzione, attraverso un Protocollo d'intesa, dal febbraio 1996 hanno avviato una collaborazione per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti di storia gestita da un comitato paritetico Insmli-ministero Pubblica istruzione. Tale collaborazione, di durata triennale, rinnovata nell'aprile 1999, ha permesso la realizzazione di tre corsi residenziali: "Il problema della contemporaneità. Unità e autonomie nella storia dell'Italia contemporanea" (Arona, marzo 1997), destinato a docenti della scuola superiore; "Il problema della contemporaneità. Territori, identità culturali, scambi" (Latina, marzo 1998), per docenti della scuola dell'obbligo; "Storiografia, testimonianze, memoria delle generazioni" (Cuneo, marzo 1999), destinato ai tutor della scuola secondaria superiore. Gli atti dei corsi sono stati pubblicati nella Collana "Quaderni dell'Mpi". Sempre nell'ambito della collaborazione avviata con il ministero della Pubblica istruzione è in corso una ricerca, di durata triennale, sul rapporto tra memoria, storia e soggettività dei docenti. La Commissione didattica dell'Insmli ha progettato e gestisce il sito web "Storie contemporanee. Didattica in cantiere" (http://www.novecento.org), attraverso il quale offre un servizio rivolto agli insegnanti di storia e propone spazi di intervento e di interazione sui progetti di innovazione e di ricerca nella didattica della storia del Novecento e sulle trasformazioni in atto nella scuola italiana. Presso la sede dell'Isnmli è attivo uno Sportello scuola per la consulenza a insegnanti di storia di Milano e provincia.